Collocatele in modo da poterle raggiungere con un impianto automatico di irrigazione, per garantire l’attecchimento e un equilibrato rifornimento idrico.
Non impiantate gli arbusti troppo vicini tra loro, per non doverli potare in continuazione.
Se desiderate avere un prato che non necessiti di troppe cure, partite da un miscuglio di graminacee e leguminose, che poi verrà “arricchito” dai semi delle piante spontanee presenti in zona: richiederà tagli meno frequenti e gli sfalci potranno essere usati come pacciamatura per arbusti e siepi, per contrastare le infestanti, apportare materia organica e ridurre la necessità di irrigare.
Una pianta nel contempo rustica e bella, che richiede poche cure e non va soggetta ad attacchi di funghi e parassiti è l’Hemerocallis, adatta a tutti i climi italiani (sopporta temperature fino a –18 °C), e a tutti i tipi di suolo (pur preferendo quelli sciolti). Alcune varietà sono a foglia caduca, altre sempreverdi; queste ultime nell’Italia meridionale conservano il fogliame perfetto per tutto l’inverno mentre al Centro-Nord possono presentare ingiallimenti delle punte e altri segni di sofferenza nella stagione fredda, pur garantendo di riprendersi a primavera.
Trapiantate gli hemerocallis entro aprile, fornendo una concimazione organica all’impianto. Solo ogni 4-5 anni dovrete dividere il cespo perché le piante molto fitte fioriscono meno. Non è necessario eliminare i fiori appassiti, se non per ragioni estetiche.